L’archivio Paolo Ghilardi si è costituito, a Milano, nel 2017 per valorizzare e promuovere l’attività artistica di Paolo Ghilardi.
Paolo Ghilardi (1930, Bagnatica – 2014, Bergamo). Nella sua numerosa famiglia di origine la passione per l’arte e la musica sono molto presenti, e Paolo è fortemente sostenuto nella sua vocazione artistica.
Il percorso di studi lo porta a lavorare come disegnatore meccanico indipendente per Dalmine e Innocenti non impedendogli, nel frattempo, di seguire i corsi di Achille Funi, allora direttore dell’Accademia di Belle arti di Bergamo.
Debutta sulla scena artistica in alcune collettive a partire da fine anni ’40, ma è nel 1967 che tiene la sua prima personale a Milano.
Nel 1968 assume la docenza in Discipline pittoriche al liceo statale, sempre a Bergamo. Dal 1977 insegnerà poi Teoria del colore e pittura nella stessa Accademia di belle arti dove aveva studiato.
A partire dal 1969 stringe solide amicizie con artisti e galleristi della scena milanese e la sua attività espositiva si intensifica indirizzando sempre più la sua ricerca verso l’astrattismo. A metà anni ’70, insieme all’amico Alberto Zilocchi e a Marcello Morandini, parteciperà infatti ai famosi incontri promossi dal Centro internazionale di Arte costruttiva di Anversa-Bonn.
Nel corso degli anni ’80 il comune di Bergamo gli affida il ripensamento del decoro urbano dell’importante centro storico cittadino con il ruolo di consulente per il “piano colore”. Un incarico strettamente legato al suo lavoro d’artista interessato al dialogo costante tra lo spazio, reale o utopico, e la percezione cromatica.